Sanremo 2023: le pagelle della terza serata.
“Vestiti larghi, amici stretti.” – Articolo 31
Bella serata, piena e lunga, ma ben condotta, senza intoppi particolari. Presunta scaramuccia dietro le quinte, ma nulla che mini l’atmosfera. Maneskin sul palco e si vede una distanza cosmica tra loro, vincitori due anni fa, e chi è in gara ora. Via coi brani, stasera con cambi palco veloci.
Paola & Chiara – “Furore” | Voto: 6.5
Bellissime, glitterate. Esibizione di buona conferma, ma la canzone non cresce. Un buonissimo ritorno, però. Le aspettiamo presto con altri singoli.
Mara Sattei – “Duemilaminuti” | Voto: 7.5
Interpretazione davvero notevole. Il brano c’è e il 18.esimo posto non le rende onore. Due sere per raccogliere voti, è il momento che gli autori aiutino.
Rosa Chemical – “Made in Italy” | Voto: 8
Il brano sta crescendo, e in due giorni lo farà ancora. Si canta e si balla. Lui spigliato, istrionico, gradevole. Che bell’artista.
Gianluca Grignani – “Quando ti manca il fiato” | Voto: 7
Lupo esperto, tra una cosa e l’altra sta 10 minuti sul palco, e fa una gran figura, fermando l’esibizione ma prendendosi responsabilità dell’inconveniente tecnico, difendendo Blanco che martedì non ha saputo far così e offrendo una performance sicuramente migliore della prima. La metà classifica è guadagnata e adeguata.
Levante – “Vivo” | Voto: 7
Parte come nella prima esibizione, ma al drop si lascia andare e decide di divertirsi. Il testo è intenso, probabile vincitore del premio dedicato.
Tananai – “Tango” | Voto: 8
Quinto posto, ma non inspiegabilmente, anzi sarebbe da podio. Preciso, elegante: in questa versione ‘crooner’ sembra starci bene, che gli piaccia. Di sicuro, piace molto. E, in Italia, c’è anche parecchio spazio, per quel ruolo.
Lazza – “Cenere” | Voto: 9
Sta per essere la hit più forte del dopo Festival. Il pezzo cresce grazie ai media, tradizionali e non, perchè si canta e si balla, e lui, che è pure piccolino, riempie tutto l’Ariston da superBig. Quasi podio, ma si può fare. Spacca!
LDA – “Se poi domani” | Voto: 7
Fosse il 1994, questo sarebbe un pezzo dei Backstreet Boys prodotto da DennizPoP e Max Martin. Ma è un classico pop e ci sta e piace. Lui fa tutto bene, ma non è facile distinguersi in un parterre abbondante e di qualità.
Madame – “Il bene nel male” | Voto: 8
Tre posizioni sotto il podio, al momento, ma se l’obiettivo tra prima e quinta serata è far crescere brano e performance, lei sta andando forte.
Ultimo – “Alba” | Voto: 6
Il problema è il brano. Lui, e chi con lui, ha ragionato e inizia al piano, per poi alzarsi. Deve prendere il pubblico, ma il brano rimane lì, anche se lui lo propone diversamente. La sua fan base e l’intergenerazionalità lo portano comunque al secondo posto, ma bisognerà mantenerlo e da sotto pressano.
Elodie – “Due” | Voto: 8
Performance diversa, brano che si fissa in mente, e non le si può dire niente. Però non sembra poter dare filo da torcere a Mengoni. Al momento nona, troppo poco. Bisogna spingere.
Mr. Rain – “Supereroi” | Voto: 5
Si sarebbe potuto mandare in onda il video della prima sera, ma inspiegabilmente chiude al terzo posto in classifica. Sembra il saggio di un insegnante di canto con una classe di bambini. Di fatto è come fosse un gruppo, è tutto un po’ stucchevole.
Giorgia – “Parole dette male” | Voto: 7.5
Il brano stasera arriva meglio, perché lei ci lascia concentrare di più su di lui, con una performance che è nettamente superiore alla prima, ma più statica, per assurdo. E quindi ci entra in testa. Comunque Mengoni è in un’altra categoria, questa volta.
Colla Zio – “Non mi va” | Voto: 7
Freschi. Colorati. Funky. Rimarranno. Anzi, il prossimo singolo quando arriva?
Marco Mengoni – “Due vite” | Voto: 10
Superiore. Ineluttabile. Migliore ancora della prima esibizione, già altissima. Il brano stavolta lo cantiamo già dall’inizio insieme a lui, che ha la canzone completamente addosso. Standing ovation a fine brano, a metà gara, sia in platea, sia in galleria, sia in sala stampa. Signore e signori, il vincitore. Inamovibile.
Colapesce Dimartino – “Splash” | Voto: 7.5
Il brano ha mille riferimenti, cita anche Tenco e sta crescendo tantissimo, perché è partito il trend del brano “fino”, da musicisti un po’ alternativi. Loro però non finiscono di convincere perché sono in due ma cantano sempre all’unisono. Con una struttura così, che conquista la massa ma può soddisfare anche i palati più fini, provare qualche linea diversa, almeno nello special prima dell’ultimo ritornello, premierebbe e stupirebbe. Ottavi.
Coma_Cose – “L’addio” | Voto: 5
Arrivano in total black. Ma come, dopo la promessa di matrimonio in sala stampa? Il primo sorriso è a fine brano. Fausto ancora troppo emozionato e si lancia il microfono da una mano all’altra per scaricare lo stress da palco. Per tutto il brano. Troppo autoreferenziali. Se volete vi lasciamo soli. Metà classifica. Non di più.
Leo Gassmann – “Terzo cuore” | Voto: 7
La lavanderia ha fatto ritardo ma, figuriamoci, lui sta bene anche in canottiera. Si muove bene, tiene il palco, scende, sale. Diverte e si diverte. Il brano c’è, nel ritornello. Al secondo ascolto si capisce che il problema è nelle strofe, perché Zanotti scrive bene, ma lo fa naturalmente per un gruppo con strumenti anche elettronici oltre all’orchestra, ma Leo lì ci va da solo. Metà classifica, ma può guadagnare ancora qualche posizione.
I Cugini di Campagna – “Lettera 22” | Voto: 6.5
La canzone ce l’hanno meglio addosso, incastrata tra le paillettes, ma La Rappresentante si sente troppo e fa immaginare loro due e non i quattro sul palco. Comunque, esibizione gradevole.
Olly – “Polvere” | Voto: 7
Fresco, spigliato, va anche in sala. Accenna un balletto, e che male c’è? Noi lo facciamo con te, Olly. E il brano cresce. Fino a sabato notte, qualche posizione la guadagnerà ancora.
Anna Oxa – “Sali (Canto dell’anima)” | Voto: 5
Troppa enfasi, che non ha più il supporto vocale, non solo per potenza ma anche per controllo, di anni fa. Inutile nascondersi. Quart’ultima.
Articolo 31 – “Un bel viaggio” | Voto: 7
Il brano cresce e il secondo live aiuta. Va a finire che rimane anche per un po’ dopo il Festival. Performance meno precisa della prima, ma più rilassata.
Ariete – “Mare di guai” | Voto: 8
Così, sì. Questa è Ariete.
Sethu – “Cause perse” | Voto: 4
Ultimo che più ultimo non si può.
Shari – “Egoista” | Voto: 5
La canzone non c’è, al secondo live è chiaro, e non sta crescendo fuori, su disco. Lei è la quota Ana Mena, però acchiappa meno. Penultima e difficile che si muova.
Gianmaria – “Mostro” | Voto: 6.5
Vorremmo vedere anche un’espressione diversa da quella, fissa, per l’attacco del ritornello. Probabilmente è il più talentuoso dei giovani, che sono comunque sei e mica è facile uscire.
Modà – “Lasciami” | Voto: 6
Troppa enfasi anche per loro. Non rimane granchè, se non le cicatrici di cui Kekko canta e pure quelle che vengono agli occhi col suo gilet.
Will – “Stupido” | Voto: 6.5
Il brano è generazionale, ma lui è un raggio di sole. Canta, balla, sorride, scende in platea, fa punti al FantaSanremo. Brilla!