Next-Level, la scuola guarda al futuro

 Next-Level, la scuola guarda al futuro

500 tra ragazzi e ragazze, provenienti da 6 istituti secondari di primo grado, 80 tra docenti e dirigenti scolastici, 18 ricercatori universitari, 23 musei, 45 orientatori, la massima esperta europea di Capitale Scientifico Louise Archer e 100 famiglie insieme alle istituzioni, sono questi gli elementi che rendono Next-Level una delle realtà più consolidate sul territorio, che aiuta i giovani a trovare il loro posto nel mondo. L’idea su cui si basa il progetto è difendere il diritto allo studio, favorire l’assolvimento dell’obbligo scolastico e promuovere l’accesso all’istruzione superiore a sostegno dell’occupabilità e della formazione permanente.

Le Ogr di Torino oggi sono state al centro di una vera e propria maratona, che TOradio ha seguito, dedicata alla scuola e al ruolo che questa istituzione avrà nel futuro. Uno degli obiettivi più sfidanti dei prossimi anni è quello di rispondere alle richieste future del mercato del lavoro – che includono anche capacità relazionali e comunicative – al quale la stessa Next-Level sta già lavorando con l’applicazione, fin dalle scuole medie, del metodo STEAM, dove alle classiche Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica (STEM), si aggiunge una “A” che sta per Arte e materie umanistiche (da qui STEAM). Questa metodologia, sviluppata negli ultimi anni e testata anche dalla commissione Europea, sta dando ottimi risultati nell’orientare studenti e studentesse d’Europa nella scelta di percorsi STEM, tant’è che ben il 50% di loro considera molto utile l’interrelazione tra discipline scientifiche e umanistiche.

 «Oggi i dati non ci fanno stare troppo tranquilli – spiega Anita Montagna, direttrice scientifica di Next-Level – la media dei laureati STEM europei, rispetto ai totali, è ancora troppo bassa (25%), senza
contare che l’Italia, con il suo 24,5%, si attesta al quinto posto sui primi 7 Paesi europei, diventando il fanalino di coda quando si tratta di lauree in scienze naturali e ICT. Un dato preoccupante, se si pensa
che per affrontare i problemi futuri, riguardanti soprattutto la transizione ecologica e i processi di economia circolare, si avrà sempre più bisogno di professionisti in questi ambiti, che già oggi sono molto richiesti dalle aziende italiane (70%), soprattutto con specializzazioni in Cybersecurity (44%), AI e robotica (33%), Matematica e Data Science (30%)».

Il progetto è stato l’occasione per parlare anche di Next-Land, un programma che da quattro anni si impegna nel potenziare la percezione positiva delle materie STEM attraverso percorsi curiosi che uniscono la scoperta di queste discipline scientifiche all’approccio creativo e culturale. Nel progetto si inseriscono infatti anche anche eccellenze delle imprese italiane, dai musei alle università, tutti con un unico obiettivo: restituire alla scuola, in particolare a quella di periferia, il proprio ruolo di motore per far evolvere in meglio la società civile.

Una giornata su due ‘binari’ si può dire: infatti se al Binario 2 i ragazzi ei docenti incontravano professionisti e imprenditori in un business speed date, al Binario 3 il pubblico seguiva lectio magistralis e approfondimenti approfondimenti sul mondo della scuola con particolare attenzione all’orientamento al mondo STEAM. A concludere il tutto una partecipata festa per i 10 anni di Next-Level.

Abbiamo intervistato la professoressa Pina Sammarra e la direttrice scientifica Anita Montagna.

Condividi con i tuoi amici

Christian Valla