MyEdu Coaching presentata da Stefano Rossi

 MyEdu Coaching presentata da Stefano Rossi

MyEdu, editore da oltre 10 anni di contenuti digitali di ausilio all’apprendimento scolastico rivolti ai docenti e alle famiglie, ha scelto il Salone del Libro di Torino per annunciare che “MyEdu Coaching”(https://coaching.myedu.it/), il portale creato lo scorso anno per supportare la genitorialità, diventa da oggi una community aperta a tutti. Una guida digitale, ad iscrizione libera e gratuita, rivolta ai genitori ed educatori per aiutarli in quei momenti delicati della vita, come per esempio l’adolescenza, che possono portare a problemi relazionali, situazioni di fragilità e incertezza, sia tra genitori e figli, o tra i genitori stessi, che tra genitori e il mondo scolastico.

MyEdu Coaching si avvale della direzione scientifica di Stefano Rossi, psicopedagogista scolastico e tra i massimi esperti di didattica cooperativa e educazione emotiva. Nell’incontro di ieri al Salone del Libro, Rossi ha parlato a genitori, educatori e ragazzi di come trasformare la “paura di volare” nella “gioia di spiccare il volo”.

Rossi ha raccontato la sua esperienza dei primi anni lavorativi come educatore di comunità a Milano, un impegno che ha segnato il suo approccio ai bambini e agli adolescenti, volto al “vedere” la giovane persona che aveva davanti, al di là di sovrastrutture e giudizi.

Quello che colpisce è il suo lessico caratterizzato da suggestive metafore: “Il senso di colpa ha avuto un pessimo ufficio stampa”, “Il mito del successo ha la condanna tatuata nel nome: il successo è già successo”, o ancora “Mentre l’adolescente-Icaro di ieri volava troppo in alto, i nuovi Icaro hanno paura di volare”. Ma l’attenzione è volta anche ai genitori, “dal genitore ‘zucchero filato’ a quello con l’auricolare; dallo sceriffo al superman per arrivare al cosiddetto genitore ‘porto sicuro’” perché è bene rimarcare che l’ansia dei figli spesso deriva dall’ansia dei genitori.

L’invito quindi è di cogliere i mutamenti dei tempi per non essere ancorati a un rapporto genitori-figli ormai superato, ma nemmeno genitori che abdicano al loro ruolo diventando amici dei propri figli. Una fase di ribellione e “uccisione” del bambino che l’adolescente non può più essere, è normale, ma non per questo si deve sacrificare un rapporto salutare all’interno della famiglia.

A margine dell’incontro abbiamo raccolto una dichiarazione di Stefano Rossi.

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Sara Levrini