Un’agenzia per la cybersicurezza per contrastare gli attacchi hacker
Le minacce informatiche si fanno sempre più numerose e diversificate, l’Italia è tra i Paesi più colpiti al mondo. Il governo tenta di correre ai ripari e istituisce l’Agenzia Cybersicurezza nazionale con trecento esperti e una dotazione di 530 milioni di euro da qui al 2027. L’ultimo attacco ai server della Regione Lazio è una conferma di questa realtà molto delicata.
Il processo di transizione digitale e il massiccio aumento nel traffico della rete dopo la prima ondata del Covid-19 ha costretto a casa miliardi di persone e lavoratori nel mondo, portando con sé inevitabilmente una esplosione degli attacchi informatici. Nel 2020 il numero di minacce informatiche è cresciuto del 51% rispetto al 2019. Il 19% degli attacchi erano diretti a istituzioni governative, il 12% a compagnie industriali e ben il 9% a istituzioni mediche. Non tutti gli attacchi però sono uguali.
Si è resa necessaria e assolutamente urgente la resa operativa dell’Agenzia di controllo in Italia sui temi informatici. Con il Consiglio dei ministri del 10 giugno 2021 il Governo Draghi ha risposto a questa esigenza istituendo l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale. Essa avrà inizialmente trecento dipendenti (che saliranno fino a ottocento nei prossimi anni) ed opererà sotto la responsabilità del Presidente del Consiglio dei ministri. È incaricata di esercitare le funzioni di Autorità nazionale in materia di cybersicurezza, sviluppare capacità nazionali di prevenzione degli attacchi, contribuire all’innalzamento della sicurezza dei sistemi informatici e assumere le funzioni di interlocutore unico nazionale per soggetti pubblici e privati in materia di misure di sicurezza e attività ispettive nel perimetro della sicurezza nazionale cibernetica. Sarà dotata di risorse per circa 530 milioni di euro, ai quali si dovrebbe sommare la cifra presente nel Recovery plan.
All’interno del Piano di ripresa e resilienza italiano approvato dalla Commissione europea, infatti, è previsto un investimento da 620 milioni di euro tra il 2021 e il 2026 in cybersicurezza. Una misura che secondo l’Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica Franco Gabrielli è comunque tardiva, e per la quale bisognerà correre al fine di implementarla celermente: “In Germania l’agenzia sulla cybersecurity ha visto le sue origini nel 1991 e oggi dispone di circa 1.200 persone, mentre la Francia ha un’agenzia che è operativa dal 2009 e ha oltre 1000 dipendenti, l’Annsi”.