Tutti i premi Nobel del 2022
Si è conclusa oggi la settimana di assegnazione dei premi Nobel da parte dell’Accademia svedese. La tradizione si rinnova dal 1895, quando il chimico svedese Alfred Bernhard Nobel (1833-1896) la istituì per testamento. I campi di studio premiati sono quelli della fisica, della chimica, della medicina, della letteratura, dell’economia e delle relazioni amichevoli tra i popoli (meglio conosciuto come Nobel per la pace, unico ad essere assegnato dal Comitato per il Nobel norvegese).
Il Premio Nobel per la Fisica
È stato assegnato al francese Alain Aspect, all’americano John F. Clauser e all’austriaco Anton Zeilinger. Le ricerche da essi svolte si concentrano sul fenomeno dell’entanglement sfruttato da potenti e velocissimi computer quantistici, e nel campo della crittografia quantistica. Il fenomeno dell’entanglement consiste nel legame che si crea fra due sistemi semplici e molto piccoli (quali singoli elettroni o fotoni), che hanno interagito fra loro nel passato (ad esempio alla loro creazione), e fa sì che le loro proprietà siano “legate” l’uno all’altro. Si è scoperto che nel misurare lo stato di un elettrone, l’altro elettrone che ha interagito col primo, si determina automaticamente nello stato opposto. Dopo ripetuti esperimenti, la descrizione della meccanica quantistica a cui i tre scienziati sono arrivati è, quindi, corretta anche sul piano ontologico, non solo funzionale.
Il Premio Nobel per la Chimica
Va allo statunitense Barry Sharpless, al danese Morten P. Meldal e alla statunitense Carolyn Bertozzi. I primi due scienziati hanno gettato le basi della “chimica dei click”, o “chimica a scatto” che consiste nella possibilità di sintetizzare sostanze complesse in modo semplice e rapido, unendo molecole più piccole, a partire da ossigeno e acqua (sostanze diffuse e facili da maneggiare) e riducendo al minimo le sostanze di scarto. La chimica Bertozzi ha poi sviluppato questa tecnica in campo cellulare, per la mappatura delle cellule.
Il Premio Nobel per la Medicina
Questo è stato vinto dallo svedese Svante Paabo per le sue scoperte sul genoma degli ominidi. Lo studioso è specializzato in una nuova branca della genetica: la paleogenomica, una sorta di archeologia del Dna, che amplia le possibilità di studio dei nostri antenati e rende possibile la ricostruzione dell’evoluzione dell’uomo. Grazie a Paabo sappiamo che i Neanderthal si sono incrociati con l’Homo sapiens, e che alcuni geni di quegli ominidi sono ancora presenti nel genoma di quasi tutte le popolazioni contemporanee. Con questa tecnica, è stata inoltre scoperta una nuova popolazione umana, quella dei Denisovani, anch’essi incrociati con l’Homo sapiens circa 70.000 anni fa.
Il Premio Nobel per la Letteratura
La francese Annie Ernaux si è aggiudicata il Nobel per la Letteratura con i suoi scritti per lo più autobiografici. La scrittrice di 82 anni, partendo da eventi vissuti personalmente, ha posto particolare attenzione alle battaglie per l’uguaglianza di classe, per il femminismo e per i diritti, ma ha toccato anche temi come la scoperta della sessualità, i disturbi alimentari, e sentimenti universali come la vergogna, l’amore e il dolore. La sua prosa è asciutta e tagliente, ed Ernaux ha fatto della scrittura la sua fonte di libertà. Già vincitrice del Premio Strega Europeo del 2016, in Italia è stata scoperta e pubblicata dalla casa editrice L’Orma.
Il Premio Nobel per l’Economia
Ultimo ad essere annunciato proprio qualche minuto fa, il Nobel per l’Economia è stato assegnato agli statunitensi Ben Shalom Bernanke (ex presidente della Federal Reserve), Douglas Warren Diamond e Philip H. Dybvig. Il merito è di aver studiato, fin dagli anni Ottanta, il ruolo delle banche nei cicli economici e soprattutto durante le crisi finanziarie. Dalle loro ricerche sarebbero poi emerse norme e leggi per regolare i mercati finanziari e sostenere le banche in tempo di crisi per per evitare contraccolpi ancora più gravi sull’economia.
Il Premio Nobel per la Pace
Forse il più discusso e delicato da assegnare, il Nobel per la Pace va quest’anno all’attivista e dissidente bielorusso Ales Bialiatski, all’organizzazione russa per i diritti umani “Memorial” e alla ong ucraina con base a Kiev “Center for Civil Liberties”. Le motivazioni sono accompagnate dalla richiesta del Comitato alla Bielorussia di liberare proprio Ales Bialiatski. Questi si trova attualmente in carcere per mandato del presidente Aleksandr Lukashenko, ufficialmente per evasione fiscale, ma più probabilmente per motivazioni politiche dovute al suo attivismo contro il regime. Le motivazioni dei tre premi dichiarano che i soggetti “rappresentano la società civile nei loro rispettivi paesi. Per molti anni hanno promosso il diritto a criticare il potere e a proteggere i diritti fondamentali della popolazione. Hanno fatto uno sforzo eccezionale per documentare crimini di guerra, violazioni dei diritti umani e abusi di potere. Insieme hanno dimostrato l’importanza della società civile per la pace e la democrazia”.