Torino: sempre più piccola
Da 10 anni a questa parte, Torino sta subendo un calo demografico significativo, che oggi raggiunge le 1500 persone al mese che lasciano la Città Metropolitana preferendo vivere altrove. Sono i dati che presenta il rapporto Rota, ed evidenziano una combinazione di calo della natalità (-7%) con una fuoriuscita di persone non rimpiazzate da nuovi arrivi.
Tuttavia «Sarebbe un grande errore considerare un obiettivo la crescita degli abitanti. Torino, per conformazione, si è sempre colta con uno sguardo. La città per considerarsi in salute deve essere efficace, efficiente, giusta e puntare sulla qualità dello spazio pubblico». A dichiararlo l’assessore all’Urbanistica Paolo Mazzoleni, ex presidente dell’ordine degli Architetti di Milano, che ridimensiona la fotografia di una Torino in crisi perché più piccola in termini di residenti.
Il trend del calo demografico ha colpito diverse città occidentali a partire dagli anni ’70 e nel tempo ha coinvolto anche Torino. Alcune poi sono tornate a crescere, cosa che però non è successa al capoluogo piemontese, non certo l’unica città a continuare nel calo.
Spostando il calo demografico dal centro della questione, si vede quindi che Torino non ha tanto bisogno di espandersi (perdendo in coesione, vivibilità e qualità della vita), quanto di riutilizzare spazi abbandonati e dismessi per renderli luoghi pubblici che arricchiscano la città. Proprio Mazzoleni ha la nuova delega al “Progetto dello spazio pubblico”: «Penso ai mercati di quartiere, ai parchi, alle aree verdi o al tema delle pedonalizzazioni ragionate: la grande scommessa di questa amministrazione è tornare a pensare allo spazio pubblico in maniera “sintetica”»
Il contesto non si può certo tralasciare: la pandemia ha inciso profondamente, Torino è stata tra le metropoli più colpite, con 499 morti anziani ogni 100.000 anziani residenti. La città metropolitana è al quarto posto per gravità della pandemia dopo Milano, Bologna e Trieste. Se le imprese (secondo il rapporto Rota) hanno retto, la città a livello di occupazione e calo del reddito è seconda a livello nazionale, perdendo posizioni a livello europeo anche sul tema dell’innovazione.
Per migliorare Torino dovrà sfruttare al meglio le potenzialità del Pnrr, magari concentrando le risorse solo su alcuni progetti, senza disperdere i fondi in centinaia di rivoli.
E per tornare alla denatalità, l’Inps ha da poche ore annunciato l’erogazione, a decorrere da marzo 2022, di un Assegno unico che le famiglie potranno percepire mensilmente per ogni figlio a carico. L’Assegno unico è un beneficio che riguarderà oltre 7 milioni di famiglie per circa 11 milioni di minori.