Torino, scuole inaccessibili. Comune: “Ci lavoriamo da anni”. Le associazioni: “Una vergogna”
Ieri, 6 settembre, l’Istat ha pubblicato nuovi dati che hanno mostrato un enorme limite delle scuole italiane e piemontesi: l’accessibilità per studenti, studentesse e personale con disabilità. A Torino e città metropolitana, infatti, il sondaggio condotto dall’Istituto di statistica nel 2020 mostra che solo 4 scuole su 10 (il 39,2%) sono prive di barriere architettoniche e del tutto conformi alle normative in materia.
A chi tocca rimediare?
La responsabilità, per quanto riguarda gli edifici scolastici, è divisa tra Comune e Città metropolitana dal 1996. In particolare, l’amministrazione comunale si occupa delle scuole dall’asilo nido alla terza media, mentre l’ex provincia è incaricata di gestire le superiori.
L’assessora Antonietta di Martino, incaricata dell’istruzione e dell’edilizia scolastica per il Comune di Torino, commenta: “Per quanto riguarda gli edifici di nostra competenza, mi risulta che siano tutti a norma per quanto riguarda l’accesso al piano terra e i servizi igienici. Quello che manca, spesso, sono gli ascensori per passare a un piano diverso. Su questo arrivano molte richieste, abbiamo lavorato e bisognerà continuare a migliorare negli anni a venire”. Non si sa, però, quante delle scuole sotto la responsabilità comunale siano prive di scale e quindi tecnicamente non a norma. In molti casi, asili nidi e scuole materne sono su un piano solo, dunque sarebbero comprese in quel 39% di scuole a norma secondo l’Istat. Lo stesso non si può dire per elementari e, soprattutto, medie.
Le superiori, invece, sono di competenza di Fabio Bianco, assessore per le infrastrutture della città metropolitana di Torino: “Non abbiamo dati precisi sottomano, dovremo fare un’analisi tecnica per confermare il dato – afferma – ma sicuramente gli ascensori sono un problema anche nel nostro caso. È un ambito su cui si è molto lavorato negli ultimi anni, ma si partiva da una situazione di forte mancanza nelle scuole. Purtroppo in alcune scuole si sviluppa una prassi per cui, ad esempio, se un ascensore si rompe se ne fa a meno perché ce n’è un altro, o si aggira il problema in altri modi. Così, però, con il tempo si accumulano e portano a una situazione problematica”.
“Un segno di incivilità”
La Consulta per le persone in difficoltà, associazione che dal 1988 opera in aiuto di persone con disabilità, ha risposto con il suo direttore, Giovanni Ferrero: “È un dato allarmante e scandaloso che, purtroppo, non sorprende: molte scuole non hanno nemmeno l’agibilità e i ragazzi vanno a scuola lo stesso”. Un problema che va a sommarsi a molti altri, per giovani con disabilità: “È chiaro che in questo modo l’offerta scolastica per le famiglie che hanno figli o figlie con disabilità è limitata. Già studenti e studentesse si trovano ad affrontare una “avventura” per arrivarci, a scuola, figuriamoci poi ad entrarci. È un termometro, in negativo, di quanto l’Italia sia un paese civile: non molto”.
Il questionario Istat da cui sono stati derivati i dati sulle scuole è stato modificato, negli anni. Perciò, non è possibile fare un paragone preciso con la situazione degli anni passati, per verificare se ci sia stato un miglioramento. Il dato attuale, comunque, resta: più del 60% delle scuole torinesi non è a norma per permettere la circolazione ai propri studenti e insegnanti con disabilità. Un problema che, in periodo di elezioni amministrative, lancia una nuova sfida per la giunta che entrerà in carica a ottobre.