Torino “Al termine della notte”

 Torino “Al termine della notte”

Passato e presente, cinema e intelligenza artificiale: questi sono gli ingredienti del docufilm “Al termine della notte”, una produzione della Fondazione Vittorio Bersezio, che racconta la Torino del secondo Ottocento.

Se ci si aspetta un semplice documentario storico si cade in errore. Infatti mescolando un vasto repertorio di immagini d’archivio a ricostruzioni cinematografiche, con il fil rouge narrativo a cura di Gianni Oliva, “Al termine della notte” stupisce per originalità e taglio moderno nel raccontare un periodo buio della nostra città.

In un periodo di crimini e delinquenza accentuati dal trasferimento della capitale d’Italia a Roma, emergono due figure storiche: Vittorio Bersezio, fondatore della Gazzetta Piemontese poi diventata La Stampa, e Domenico Cappa, poliziotto e investigatore caro amico e informatore del giornalista.

La location è d’eccezione: le riprese si sono svolte di notte nella redazione della Stampa in via Lugaro 15, con un ‘a tu per tu’ tra Massimo Giannini direttore del giornale e il suo predecessore Vittorio Bersezio calato ai giorni nostri.

Un confronto che crea un ponte tra passato e presente, tra mutamenti e analogie nelle due epoche, perché, come dice Bersezio anticipando Il Gattopardo, “tutto cambia perché nulla cambi”.

Il docufilm in anteprima (sold out) mercoledì 15 al cinema Fratelli Marx vede come attori Roberto Accornero, Mario Brusa, Alex Belli, Delia Duran e il già citato Massimo Giannini. Firma la regia Michele Burgay.

Passato e presente, cinema e intelligenza artificiale: questi sono gli ingredienti del docufilm “Al termine della notte”, una produzione della Fondazione Vittorio Bersezio, che racconta la Torino del secondo Ottocento.

Se ci si aspetta un semplice documentario storico si cade in errore. Infatti mescolando un vasto repertorio di immagini d’archivio a ricostruzioni cinematografiche, con il fil rouge narrativo a cura di Gianni Oliva, “Al termine della notte” stupisce per originalità e taglio moderno nel raccontare un periodo buio della nostra città.

In un periodo di crimini e delinquenza accentuati dal trasferimento della capitale d’Italia a Roma, emergono due figure storiche: Vittorio Bersezio, fondatore della Gazzetta Piemontese poi diventata La Stampa, e Domenico Cappa, poliziotto e investigatore caro amico e informatore del giornalista.

La location è d’eccezione: le riprese si sono svolte di notte nella redazione della Stampa in via Lugaro 15, con un ‘a tu per tu’ tra Massimo Giannini direttore del giornale e il suo predecessore Vittorio Bersezio calato ai giorni nostri.

Un confronto che crea un ponte tra passato e presente, tra mutamenti e analogie nelle due epoche, perché, come dice Bersezio anticipando Il Gattopardo, “tutto cambia perché nulla cambi”.

Il docufilm in anteprima (sold out) mercoledì 15 al cinema Fratelli Marx vede come attori Roberto Accornero, Mario Brusa, Alex Belli, Delia Duran e il già citato Massimo Giannini. Firma la regia Michele Burgay.

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Sara Levrini