Questa settimana ho bevuto…

 Questa settimana ho bevuto…

Che sia estate, primavera, inverno e autunno nella mia dispensa il vermouth non manca mai.

Un po’ mi dispiace che non abbia tanto spazio, se non da poco, e dovrebbe meritarne molto, ma molto di più tra gli scaffali dei ristoranti e dei bar.

Partiamo come sempre da un po’ di storia.

La sua storia è millenaria, già i greci erano soliti aromatizzare con spezie ed erbe il vino per conservarlo meglio e per degustarlo durante le feste.

Dobbiamo però fare un balzo nel 1700, qui in Piemonte e a Torino, per assaporare il vermouth così come lo conosciamo.

La genitorialità è affidata a Carpano, che era un erborista, e così un giorno aromatizzò il vino con l’artemisia, altre spezie e alcol, regalandomi(ci) la mia bevanda del cuore.

Tipologie

Come tipologie si dividono in base al grado zuccherino e non al colore. Abbiamo i vermouth extra dry o extra secco con meno di 30 grammi di zucchero per litro, sono i più affilati, austeri e amari come palato. I vermut dry contengono meno di 50 grammi di zucchero e poi abbiamo lo sweet vermut, il dolce con zucchero pari o superiore a 130 grammi. È il più variegato e si suddivide a sua volta in bianco, rosato e rosso: l’unico in cui è consentito l’uso del caramello come colorante. In questo caso il gusto spiccato dolce è ben bilanciato da una nota amaricante erbacea, tuttavia il gusto è molto vellutato.

Ingredienti

75% di vino minimo, zucchero, alcol etilico, spezie, erbe aromatiche ed aromi. A parte la già citata Artemisia troviamo decine e decine di erbe, tra cui genziana, issopo, sambuco, vaniglia, arancio amaro, cannella, noce moscata, coriandolo,  ginepro, angelica, maggiorana, menta, zafferano e china.

Curiosità

Il mio vermouth preferito? È “Riserva La Venaria Reale” della casa Cocchi, in cui si fondono vino, artemisia, rabarbaro, menta piperita e achillea. Segue un affinamento in bottiglia di sei mesi, che gli regala un gusto elegante, non troppo dolce e morbido al palato.

Vi assicuro che già dopo il primo sorso ve ne innamorerete. Un colpo di fulmine.

Essendo nato qui a Torino troverete tantissime case produttrici, vi consiglio di fare un salto da Damarco in Piazza della Repubblica per cercare le bottiglie più disparate.

Inoltre il vermouth potete berlo come vi pare, liscio, con ghiaccio accompagnato da una scorzetta (non fettina, ma scorzetta) di limone o di arancia che ne amplifica i profumi. A me piace molto anche con un po’ di tonica, in estate è perfetto anche per l’aperitivo.

È il mio drink preferito, quello del cuore, quello dell’amore, per cui se dovessi dedicarvi un vermouth e o condividerlo con voi vuol dire che vi voglio proprio bene.

Lunga vita al Vermouth!

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Adriana Miele