Quelli che vediamo ma non guardiamo
Via Roma all’approssimarsi del Natale ha da sempre un fascino che trasmette un’allegria sabauda, composta ma sorridente.
I festoni nei negozi, gli addobbi del comune, la musica e le luci. Tutto quel che serve, senza esagerare: un classico di Torino.
C’è però un problema, da qualche anno: insieme agli addobbi possiamo vedere un nutrito gruppo di sventurati, senzatetto che dormono o chiedono l’elemosina al freddo, accasciati contro il marmo dei pavimenti, appoggiati alle colonne.
Da anni ormai Via Roma è diventata un rifugio per gli ultimi: prima solo un rifugio per la notte e adesso, mestamente, anche in pieno giorno.
Noi, cosa facciamo? Li vediamo [quando non ci voltiamo da un’altra parte] ma non li guardiamo.
È un problema, e non penso si tratti di decoro. Si tratta di umanità e quando sentiamo dire che ‘A Natale sono tutti più buoni’ dovremmo pensare che buoni significa buoni. Non solo capaci di spendere tredicesime, non solo capaci di addobbare alberi o imbastire presepi.
Fa freddo adesso, molto freddo.
Non solo Via Roma, non solo centro ma tutta la città deve sentirsi responsabile di queste persone.
Luca Deri, Presidente della Circoscrizione 7, ha detto: “Anziché vedere le persone dormire sotto i portici di corso Emilia o sulle panchine del giardino Madre Teresa, la Circoscrizione ha proposto all’assessorato la sistemazione dei container nel nostro cortile”.
Ora, una città che vuole considerarsi comunità deve farsi carico di queste situazioni e di queste persone.
Siamo una comunità? Dimostriamolo.