Parlamento: le cariche da eleggere prossimamente

 Parlamento: le cariche da eleggere prossimamente

Si aprono Camera e Senato. I neo eletti e i veterani del Parlamento stanno arrivando a Roma per insediarsi nel nuovo Parlamento che, dopo la riduzione dei parlamentari, è composto da 200 senatori e 400 deputati. Piccola curiosità, al proprio arrivo ognuno riceve un kit di cui fanno parte il regolamento delle Camere e la Costituzione italiana.

La prima seduta è prevista giovedì 13: la Camera verrà presieduta da Ettore Rosato, parlamentare di Italia Viva che ha dato il nome all’attuale e tanto discussa legge elettorale; mentre al Senato presiederà la seduta la senatrice a vita Liliana Segre, in un’aula che sarà composta dalla maggioranza più a destra che il Paese abbia visto dopo la fine del regime fascista.

In questi giorni si sono susseguite voci sui presidenti di Camera e Senato, le cui elezioni cominceranno proprio giovedì. Pare che ora un accordo ci sia e che preveda l’insediamento di Ignazio La Russa alla presidenza del Senato e del leghista Riccardo Molinari alla Camera. Giorgia Meloni non ha intenzione di cedere e vuole destinare la seconda carica dello Stato a un suo fedelissimo qual è Ignazio La Russa. La Lega però cerca ancora di tenere viva la candidatura di Calderoli a Palazzo Madama, forse anche per non dare l’idea di cedere su troppi fronti.

Ma come funziona l’elezione dei Presidenti di Camera e Senato? Secondo il regolamento del Senato, il voto si svolge in modalità segreta. Viene eletto presidente chi raggiunge la maggioranza assoluta dei voti dei senatori (104, considerando anche i 6 senatori a vita). Se non si raggiunge questa maggioranza neanche con un secondo scrutinio, si procede, ad una terza votazione nella quale è sufficiente la maggioranza assoluta dei voti dei presenti. Se anche in questo caso nessuno risulta eletto, il Senato procede al ballottaggio tra i candidati che abbiano ottenuto, nel terzo scrutinio, il maggior numero di voti. A parità di voti, è eletto o entra in ballottaggio il più anziano di età. Il centro destra può contare su almeno 112 senatori quindi il nome potrebbe essere deciso già alla prima votazione.

Alla Camera il regolamento è diverso e potrebbero volerci più giorni per arrivare ad eleggere il presidente. Secondo il regolamento, al primo scrutinio viene eletto il deputato che riceve il voto di almeno due terzi dei membri della Camera (quindi 267). Se nessuno raggiunge questa cifra, al secondo e terzo scrutinio il quorum si abbassa a due terzi dei votanti. Dal quarto scrutinio in poi basta la maggioranza assoluta (201) e il voto va avanti a oltranza. Poiché il centrodestra può contare su 235 deputati, è probabile che il successore di Roberto Fico sia eletto solo alla quarta votazione, che potrebbe avere luogo nel pomeriggio di venerdì o la mattina di sabato.

Intanto prosegue la contrattazione sulla composizione del governo fra le tre forze politiche di maggioranza. Ancora molte sono le incognite e le caselle da riempire: tra questi, i ministeri economici per i quali si susseguono ancora nomi tecnici e nomi più politici, come per esempio quello di Giorgetti che piace al partito della Meloni ma meno al partito a cui appartiene Giorgetti, la Lega, per i suoi rapporti non idilliaci con Matteo Salvini. Si apre anche l’ipotesi che si istituisca un nuovo ministero, il ministero all’Energia proprio per sottolineare l’importanza di questo tema per il nuovo governo. A chi affidarlo? Oggi proseguiranno gli incontri fra le delegazioni dei partiti prima di un ulteriore incontro fra leader. Il tempo stringe e Giorgia Meloni vuole arrivare al colloquio col presidente Mattarella con una lista di ministri inattaccabile.

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Carola Messina