“Manta” l’imbarcazione contro la plastica nei mari
Ormai è risaputo che i rifiuti, soprattutto quelli in plastica che rappresentano l’80% del totale, minacciano i nostri mari con volumi esorbitanti: ogni minuto 17 tonnellate di plastica vengono riversate in mare, e, trasportate dalle correnti, formano le ormai note isole di plastica o vengono riportate a riva inquinando anche i litorali.
L’inquinamento peggiore è quello invisibile: la microplastica. Se prendiamo ad esempio il Mar Mediterraneo che rappresenta soltanto l’1% delle acque mondiali (un mare piccolo, quasi chiuso e con poco ‘ricambio’ di acqua) scopriamo che nonostante le dimensioni, contiene il 7% della microplastica marina (fonte WWF Italia).
Le plastiche mettono a rischio la vita della fauna marina, mentre le microplastiche entrano nella catena alimentare arrivando fin sulle nostre tavole attraverso il pesce che mangiamo. Sempre il WWF calcola che se non si interromperà lo sversamento dei rifiuti di plastica, entro il 2050 negli oceani ci saranno più plastiche che pesci.
Tra le imprese che cercano di ridurre la presenza di rifiuti nei nostri mari, troviamo la francese Sea Cleaners che ha progettato “Manta” la prima imbarcazione in grado di raccogliere, trattare e riutilizzare le plastiche trovate in mare. La nave, ispirata proprio alla forma di una manta, sarà a impatto zero grazie alle vele, ai pannelli fotovoltaici, e all’alimentazione a idrogeno e eolica. La sua capacità sarà quella di estrarre microplastiche in superficie da 10 mm in su e fino a 1 metro di profondità. Il veliero può raccogliere da una a tre tonnellate di rifiuti ogni ora, smistate e gestite da 22 membri dell’equipaggio e 12 passeggeri, tra cui diversi scienziati e ricercatori.
Il progetto è ambizioso ma dovrà aspettare il 2024 per il varo: ad oggi infatti sono ancora aperte le donazioni attraverso il crowdfunding per la costruzione dell’imbarcazione.