Magia bianca tra le strade di Torino
Torino è la città conosciuta per fare parte di ambo i triangoli magici: quello nero con Londra e San Francisco, e quello bianco, che condivide con Lione e Praga.
Dopo avervi guidati nei luoghi legati alla Magia Nera della nostra Torino, ecco un piccolo elenco di tutti quei posti che, invece, sono considerati “bianchi”.
Piazza Castello è identificata dagli esperti in materia esoterica come uno dei luoghi più rilevanti a proposito di magia bianca a Torino. Si dice che la fontana dei Tritoni del Palazzo Reale sia l’epicentro dell’energia positiva della città.
In particolare il cancello del palazzo, con le due statue dei Dioscuri, indicherebbe il confine tra la città bianca e quella nera, la zona est da quella ovest, ovvero la parte dove nell’antica Roma venivano sepolti i morti e crocifissi i condannati, ritenuta appunto “delle tenebre”.
La Fontana Angelica di Piazza Solferino a prima vista può sembrare una fontana comune, invece è ricca di significati nascosti e simboli alchemici come molti monumenti torinesi.
Massonica, famosa per tutti gli appassionati di esoterismo, questa meraviglia raffigura due figure femminili che rappresentano allegoricamente la Primavera e l’Estate e due figure maschili, l’Autunno e l’Inverno. L’Inverno volge lo sguardo verso Est, dove sorge il sole, simbolo di energia positiva. L’acqua che viene versata dalle otri (che rappresentano i segni zodiacali dell’Acquario e dell’Ariete) rappresenta la conoscenza data agli uomini ed è un’altra simbologia fortemente positivista.
La Gran Madre, splendida costruzione commissionata nel 1814 allo scopo di celebrare il ritorno di Vittorio Emanuele I di Savoia dopo la sconfitta di Napoleone, porta sul frontone l’epigrafe latina “Ordo Populusque Taurinus Ob Adventum Regis”, ovvero “la nobiltà e il popolo di Torino per il ritorno del re”.
Considerata come un forte punto di magia bianca in quanto le due statue all’entrata, che rappresentano la Fede e la Religione, mostrerebbero il luogo dove è sepolto il Sacro Graal, il calice da cui Gesù Cristo bevve durante l’ultima cena.
Una delle statue regge una coppa, che rappresenterebbe appunto il calice, l’altra con lo sguardo rivolto lontano indicherebbe la strada da seguire per ritrovarlo.
Secondo alcuni questo sguardo va in direzione del Palazzo di Città dove sarebbe quindi sepolto il Graal. Tuttavia secondo altri sapete dove si può trovare?
La Mole Antonelliana, esatto. Per tanti è proprio la Mole la custode del Santo Graal. Il simbolo della nostra Torino.
Sede del museo del cinema, con il suo ascensore panoramico da cui si vede tutta la città, prezioso monumento con una storia affascinantissima, l’opera più conosciuta dell’architetto Antonelli… la Mole Antonelliana è un altro dei simboli esoterici di magia bianca in quanto si dice sia un’enorme antenna che tende al cielo e che irradia l’energia positiva presa dal sottosuolo sulla città di Torino.
Tra leggende, misteri, storie e particolari (vi siete mai soffermati ad osservare alcuni palazzi della città? Torino ha un fascino che non conosce epoca, come un capo di sartoria talmente ben confezionato da non passare mai di moda.
Sa ammaliare e stupire chi vi passa anche solo poche ore.