La crisi diplomatica con la Francia

 La crisi diplomatica con la Francia

SERGIO MATTARELLA CON EMMANUEL MACRON

La settimana scorsa si è conclusa con la crisi diplomatica tra Italia e Francia, che oggi non sembra essersi ancora risolta. Ma veniamo ai fatti. Martedì la nave Ocean Viking, con 230 persone a bordo, navigava verso l’Italia, dove era già in atto un braccio di ferro col Ministro Piantedosi che ha impedito ad altre imbarcazioni di attraccare nei porti italiani, suscitando le reazioni della comunità internazionale. A metà mattina un’agenzia di stampa rivela l’intenzione della Francia di aprire alla nave il porto di Marsiglia. Non ci sono però comunicazioni ufficiali da parte del governo francese. Solo mezz’ora dopo il Ministro Salvini, scrive sui social “Ocean Viking, la Francia aprirà il porto di Marsiglia”. Bene così! L’aria è cambiata”.

Alcune ore dopo la stessa presidente del Consiglio diffonde una nota stampa in cui scrive: “Esprimiamo il nostro sentito apprezzamento per la decisione della Francia di condividere la responsabilità dell’emergenza migratoria, fino ad oggi rimasta sulle spalle dell’Italia e di pochi altri stati del Mediterraneo”.

Una nota diffusa però senza verificare prima con i canali ufficiali della diplomazia quali fossero le reali intenzioni del governo francese. La sua reazione non è tardata; il ministro degli interni francese si è espresso duramente nei confronti del governo italiano definendo incomprensibile e disumana la decisione di Roma di non aprire i suoi porti e ha promesso ritorsioni pesanti: la serrata dei confini a Ventimiglia, la sospensione dell’accoglienza di 3500 rifugiati dall’Italia chiedendo ad altri Paesi europei di fare altrettanto. L’Italia ha definito incomprensibile e sproporzionata la reazione francese, ma questa situazione rischia di inficiare i rapporti fra i due paesi anche su altre questioni molto importanti per l’Italia sulle quali l’asse con la Francia risulta essenziale: l’accordo sul tetto al prezzo del gas e la discussione sul pareggio di bilancio (quel meccanismo che impedisce agli Stati di fare eccessivo debito pubblico).

A oggi quindi la situazione diplomatica tra Italia e Francia è ancora molto tesa. Ma Giorgia Meloni, che sta partecipando al suo primo G20 a Bali, accompagnata dalla figlia Ginevra, vuole rompere l’isolamento e chiede a tutti di abbassare i toni, e in particolare ai suoi stessi ministri, e a quel Matteo Salvini che, in una corsa continua di ricerca di visibilità e forse anche nella speranza di primeggiare rispetto alla sua stessa Presidente, ha di fatto contribuito in modo determinante a questa crisi diplomatica. Il Presidente Mattarella ha sentito il Presidente Macron, mentre i contatti del governo con Parigi continuano nella speranza di appianare la situazione. Potrebbe infatti esserci un incontro fra i due premier italiano e francese proprio a latere del G20. Un G20 che per la Presidente Meloni è anche l’occasione di farsi conoscere e consolidare la sua credibilità e affidabilità in campo internazionale: sarà il suo primo incontro con Joe Biden, uscito vittorioso dalle elezioni di Midterm e avrà l’occasione di confrontarsi con il premier cinese Xi-Jinping e il turco Erdogan.

Giornate molto importanti quindi per la diplomazia italiana, per Giorgia Meloni che ha il compito di accreditare il suo governo a livello internazionale e nello stesso tempo di tenere a freno i suoi alleati.

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Carola Messina