Intervista a ONLECO: ingegneria sostenibile made in Torino

 Intervista a ONLECO: ingegneria sostenibile made in Torino

ONLECO è un’azienda torinese che si occupa principalmente di consulenza: i suoi punti di forza sono la progettazione nei campi dell’acustica, dell’energia e dell’ambiente. Negli anni ha collaborato con numerosi enti pubblici e privati e ad oggi vanta una lista di lavori decisamente prestigiosa. Spicca la scuola media Enrico Fermi a Torino, un progetto che ha coinvolto l’expertise di ONLECO a 360 gradi. Il progetto è stato infatti orientato verso i migliori standard di comfort ambientale ed efficienza energetica, con una gestione sostenibile del cantiere.

TOradionews ha intervistato i soci di ONLECO. Giuseppe Bonfante, Chiara Bonvicini, Maurizio Fresia, Giuliano Guerrisi, Claudia Pintore e Lorenzo Balsamelli ci hanno parlato di progettazione sostenibile e in particolare di due progetti: il condominio Teodosia di Torino e la Torre del vento presso il Museo del Carnevale di Fano.


Buongiorno a tutte e a tutti. Che ruolo ha l’ambiente nel vostro impegno? In che modo intervenite nella gestione di un progetto?

Giuseppe, Claudia e Lorenzo: la sostenibilità è una parte molto importante del nostro lavoro. È in primis qualcosa in cui crediamo molto, poi ultimamente il mercato si è orientato con decisione verso questo tipo di soluzioni. Noi “entriamo in gioco” inserendoci all’interno del team che ha richiesto la nostra consulenza, guidandoli verso soluzioni sostenibili in diversi campi: materiali, soluzioni impiantistiche, tecniche di isolamento.

Che direzione dovrebbe prendere il mondo della progettazione in merito alla sostenibilità e alla tutela dell’ambiente?

Lorenzo: sarebbe sicuramente utile un intervento dal punto di vista legislativo, rivedendo alcuni parametri e vincoli normativi, così da semplificare i processi.
Giuseppe: bisognerebbe sviluppare una maggiore consapevolezza anche da parte degli utenti, così da partecipare alla causa in prima persona. La sostenibilità non si ferma alla progettazione, ma continua nell’uso che le persone fanno degli ambienti di vita.
Giuliano: sarebbe inoltre utile una semplificazione e un accorpamento delle tematiche dal punto di vista legislativo, una sorta di “testo unico” relativo a questo ambito.

C’è interesse/domanda da parte dei vostri clienti nei confronti di cantieri, appalti e progetti sostenibili? Qual è l’approccio verso queste tematiche da parte delle istituzioni statali, vista “l’esplosione” del bonus 110%?

Tutti: ormai è da parecchio tempo che questi argomenti sono “al centro del dibattito”, ma il mercato ha virato con decisione verso questa direzione soprattutto nell’ultimo anno. Lorenzo: c’è tuttavia un problema di fondo. In Europa la sostenibilità è spesso concepita come una questione burocratica: in quest’ambito dovremmo imparare dall’approccio anglosassone, orientato sulle prestazioni. Giuliano: esatto, sarebbe necessario basarsi più su risultati effettivi che su report “sulla carta”.

Parliamo del condominio Teodosia: come e quando è nato questo progetto?

Lorenzo: il tutto è iniziato a giugno del 2020. L’edificio aveva bisogno di una riqualificazione e il bonus 110% ha dato la spinta giusta: BOX architetti ha gestito la parte edilizia e noi quella energetica.

Su internet è reperibile una foto dell’ex sindaca Appendino in visita al cantiere del Teodosia: qual è stato il riscontro da parte degli organi pubblici della città di Torino?

Lorenzo: a quei tempi la città di Torino aveva altri problemi “per la testa” (elezioni e Covid-19), ma comunque, quando c’è stata la visita, il riscontro è stato molto buono.
Giuseppe: il cantiere ha inoltre avuto un ruolo di “catalizzatore”. Durante il progetto è stata infatti effettuata una modificazione legislativa, da parte del comune, relativa all’occupazione del suolo pubblico; senza entrare in dettagli eccessivamente tecnici, questo ha permesso di intraprendere altri interventi sul territorio attraverso un iter più snello.

Che obiettivi vi siete posti con questo progetto?

Giuseppe: l’obiettivo era migliorare la classe energetica dell’edificio di almeno due livelli. A lavoro ultimato il condominio ha registrato un incremento di quattro classi energetiche (da D ad A1).
Lorenzo: oltre a quello legato alle classi energetiche un altro goal era dimostrare come fosse possibile intervenire sulle strutture e migliorarle senza snaturarle: lavorare sul “costruito” è infatti la direzione verso la quale bisognerebbe orientarsi, una sorta di “ricondizionamento” degli edifici.

Per quanto riguarda invece la Torre del vento: si tratta di un meccanismo originario dell’antica Persia. Com’è nata questa idea?

Chiara e Maurizio: l’idea è dell’architetto Italo Rota. La torre sarà inserita all’interno del palazzo del Museo del Carnevale di Fano, situato nel centro storico. L’obiettivo è integrare una tecnologia di tipo passivo con impianti meccanici, con il fine di risparmiare energia: verrà infatti sfruttato il vento tipico delle città di mare per ottenere quello che è definito free cooling (un raffreddamento realizzato esclusivamente tramite la differenza di temperatura con l’ambiente esterno). ONLECO ha lavorato anche a una serra bio-climatica che sarà situata al di fuori della Torre, una scala esterna completamente vetrata con al suo interno delle colture idroponiche.

Com’è nata la collaborazione con il comune di Fano?

Chiara: è tutto partito dal disegno di Rota: il progettista che doveva occuparsi di rendere esecutiva una ideazione a partire dallo “schizzo” si è rivolto direttamente a noi.

Quali saranno i tempi di realizzazione della Torre?

Giuseppe: abbiamo ultimato la progettazione a maggio 2021 e recentemente si è tenuta la gara. A breve dunque partiranno i lavori; realisticamente la Torre potrebbe essere ultimata nel prossimo anno.


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Francesco Bonfante