Il Perosino non deve morire
L’imbarchino Perosino, conosciuto anche come il ristorante del Castello del Valentino, è uno dei luoghi simboli della città, con i suoi ottant’anni di attività. Prima dell’emergenza sanitaria, il Perosino era noto come ritrovo e punto di incrocio per torinesi e forestieri. Il tutto nella suggestiva cornice del polmone verde della capitale sabauda. E adesso, rischia di chiudere. Il Comune di Torino infatti chiede ai proprietari del Perosino, in un momento così delicato e complesso, una cifra di cui non dispongono.
Al via quindi, una campagna social di raccolta fondi che sta adunando ampie adesioni fra più affezionati. “Sono l’unica residente, insieme alla mia famiglia, all’interno del Parco del Valentino e l’unica cosa che vorrei è poter morire a casa mia come mia nonna e i miei genitori. Il Comune mi vuole sfrattare. Vi chiedo di aiutarmi a salvare il nostro imbarco”. Questo l’appello di Graziella Perosino, la proprietaria del ristorante. Servono 140 mila euro per fare in modo che questo non avvenga e il crowfunding è già attivo.