Il benessere in base all’età

 Il benessere in base all’età

Tre nuovi indici del Sole 24 Ore premiano le province con il miglior contesto di vita per fasce di età.

Il Sole 24 Ore ci mette davanti alla dura realtà, in particolare, per quanto riguarda le aree metropolitane grazie a tre nuove classifiche “generazionali” (ciascuna di 12 parametri), con lo scopo di misurare la vivibilità dei territori per bambini, giovani e anziani. Gli indicatori sono stati selezionati per evidenziare particolari aspetti che influenzano la qualità delle loro vite. Ne emerge un racconto che mette in luce i divari non solo territoriali ma anche generazionali.

Sul podio: Cagliari si distingue come provincia a misura di bambino, Ravenna un luogo attraente per i giovani e Trento un posto allettante per gli anziani. Tre province molto diverse tra loro “vincono” la sfida della qualità della vita.

Nella Top ten, però, pesa la quasi totale assenza delle grandi aree metropolitane, ad eccezione di Bologna (già premiata per la qualità della vita 2020) che si posiziona all’ottavo posto per benessere dei giovani e al quinto per gli anziani. Dietro questi indicatori c’è una mappa demografica, quella dell’Italia suddivisa per fasce di età, che mostra squilibri evidenti.

E Torino? Il capoluogo piemontese si posiziona al 16° posto nella classifica dei bambini (0-10), 49° in quella degli anziani (over 65) e dulcis in fundo 86° in quella dei giovani (18-35 anni).
Come mai una città con così tante opportunità per i giovani si posiziona così in fondo?

I numeri, ovviamente, riesco a raccontare solo in parte i differenti livelli di qualità della vita di bambini, giovani e anziani. I tre indici, però, vogliono proporre un primo tentativo di analisi delle disuguaglianze generazionali, a cui sempre più spesso bisognerà guardare per attuare investimenti.

Giulia Lestingi

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Sara Levrini