Genova 2001, il G8 tra orrori ed errori
Quando si parla del G8, la nostra mente ci porta subito a Genova tra il 19 e il 22 luglio del 2001. Quell’anno, il capoluogo ligure ospitò la ventisettesima edizione di questo importantissimo convegno mondiale, ma purtroppo quei giorni sono entrati nella storia per fatti di cronaca nera, ancora oggi non digeriti.
Era il 19 luglio 2001, un giovedì, quando tutto ha avuto inizio sancendo di fatto il fallimento della democrazia italiana, a causa dell’elevato abuso di potere e della violazione delle norme di legge che hanno reso la città ligure un porto di sangue. Una baia rossa, che non vede come unica vittima il manifestante Carlo Giuliani, ma l’intera nazione, per la fragilità, che forse potremmo definire’ “incompetenza”, dei vertici dell’ordine pubblico. Vent’anni sono passati e le ferite sono ancora aperte e mai si potranno ricucire.
La dimostrazione di ciò è avvenuta nei giorni scorsi, in via Vicoforte nella libreria “Belgravia”, con la presentazione di due importanti libri riguardanti i fatti del G8 vissuti da due professionisti genovesi: il caporedattore Giovanni Mari de “Il Secolo XIX” e l’avvocato Raffaele Caruso. A distanza di vent’anni, i due professionisti, affiancati dal praticante avvocato Francesco Barabino, hanno presentato i loro contenuti, raccontando il loro vissuto: «In “Genova, vent’anni dopo” – afferma Giovanni Mari – ho deciso di scrivere tutto ciò che mi sono tenuto dentro per vent’anni. Avevo 27 anni, ero agli inizi della mia carriera e sento ancora dentro di me quell’odore di lacrimogeni. Genova non era, non è, e non sarà mai una città adatta ad ospitare eventi di questo genere e questo fallimento vede le sue radici con il governo D’Alema prima e quello Berlusconi dopo. D’Alema voleva far conoscere la città di Genova come un’importante meta turistica, ma nel 1999 con i fatti di Seattle, doveva rendersi conto di spostare il “forum” altrove. Aveva tutto il tempo per cambiare le carte in tavola, data la difficile urbanistica cittadina, ma non lo fece. Nemmeno Amato e Berlusconi agirono».
Nel maggio 2001, Berlusconi salì al potere e dovette ricevere i potenti esteri nella città della Lanterna. I vertici delle forze dell’ordine si trovarono con un nuovo governo e tanti cambiamenti. Questa fu una delle cause del “crollo dello Stato”, dove il non rispetto della legge ha avuto il sopravvento.
Violazioni che hanno reso l’ordine pubblico un disastro, soprattutto a livello giuridico che l’avvocato Raffaele Caruso spiega nel suo libro “G8, c’ero anch’io”: «Nel libro voglio raccontare cosa mi è accaduto in quei giorni. Ero all’inizio della mia carriera e tra barricate, violenza, torture, sangue, il centro di Genova sembrava un vero e proprio campo di battaglia, per non dire “di concentramento”. Un mio cliente era chiuso dentro la caserma di Bolzaneto e di norma potevo conferire con lui. Ricordo di aver avuto diverse discussioni con un poliziotto dinanzi la caserma, ma quando venne fuori il questore e mi disse che avevo ragione, però dovevo attendere qualche ora per parlare con il mio assistito, capì che qualcosa non andava. La camicia del questore era piena di sangue e le urla uscivano dai muri. Mi sono reso conto che nulla sarebbe stato più come prima, ma come dico nel mio libro: si può trovare un significato a tutto ciò che è accaduto tra le mura della scuola Diaz e la caserma della Polizia di Stato, ovvero il luogo dove i tutori dell’ordine devono riportare ordine e non il contrario?».
Un vero e proprio fallimento che purtroppo non potremo mai dimenticare.
A cura di Fabrizio Tosi
Il longform: dedicato al G8 di Genova https://toradiostreaming.com/podcast/54572