Festival delle Migrazioni: “Una scommessa per coinvolgere tutti”
“Il Festival vuole essere una scommessa”. Così Beppe Rosso di Acti, co-direttore del Festival delle Migrazioni di Torino, lancia la rassegna, che si terrà da oggi (21 settembre) fino a domenica 26 settembre. Saranno 4 le location: ex cimitero di San Pietro in Vincoli, Polo del ‘900, Scuola Holden e Ufficio Pastorale Migranti, già sede del Festival dell’accoglienza. La manifestazione, che raccoglie arte, teatro e letteratura ma anche confronti e tavole rotonde su temi pressanti come il cibo e il lavoro, è organizzata da ACTI, AlmaTeatro e Tedacà. Tra gli ospiti, spicca il nome dell’attivista Cecilia Strada.
“Vogliamo – spiega Rosso – allargare il più possibile la platea delle comunità partecipanti coinvolgendo, insieme a quelle più accreditate e presenti nella vita pubblica torinese, anche quelle che devono ancora aprirsi alla cultura per trasformarle in soggetti attivi”. Così, il Festival delle Migrazioni non solo coinvolge una schiera di enti e associazioni, ma tocca temi molto variegati.
Il programma del Festival
Questa sera, dalle 19.30 al Polo del ‘900, si apre con una rassegna cinematografica che parte dalle immagini di Torino e del suo rapporto con le migrazioni, per proseguire alle 21 con il tema dei diritti Lgbt+ e la proiezione del film “Shelter – Farewell to Eden” di Enrico Masi. La rassegna prosegue domani, sempre in orario serale e sempre al polo, discutendo il cibo come fonte – anche – di dignità umana.
Nei giorni successivi si parla di inclusione lavorativa e di diritti delle donne, fino all’incontro di venerdì 24 intitolato “Non siamo tutti sulla stessa barca”. Alle ore 17, nella scuola Holden, si affronta “il mare e l’acqua come filo conduttore per parlare di migrazioni e di clima e di quanto sia importante l’impegno di tutti per un cambio di paradigma che disegni un mondo in cui la questione ambientale e migratoria vengano affrontate unitamente” Nella tavola rotonda, anche l’intervento di Cecilia Strada di ResQ People e del giornalista di Avvenire Nello Scavo, che partecipa con un contributo video.
Musica e confronti, tra locale e internazionale
Nell’ultima giornata di eventi, domenica 26, il Festival delle Migrazioni parla anche della situazione di Saluzzo, in provincia di Cuneo, dove migliaia di uomini migranti arrivano ogni anno alla ricerca di un lavoro da braccianti; l’incontro si tiene alle ore 16 nella scuola Holden. Infine, lo sguardo si allarga alla situazione afghana con il panel “Afghanistan: dai presupposti del conflitto alla postdemocrazia”. Si chiude con il concerto “Destinazione: noi”, con Fé Avouglan (soprano) e Diego Mingolla (pianoforte); un “percorso di migrazione attraverso lirica, canzoni tradizionali, jazz e pop”.
Tutti gli eventi sono a ingresso gratuito e richiedono il possesso del green pass. L’elenco completo delle iniziative si può trovare sul sito del Festival delle Migrazioni.