Exprivia e Sony: i dati sulla salute della Terra custoditi per 100 anni

 Exprivia e Sony: i dati sulla salute della Terra custoditi per 100 anni

Grazie a Oda, l’Optical Disc Archive di Sony arrivato alla sua terza generazione, i dati sulla salute della Terra saranno al sicuro per i prossimi 100 anni.

Il servizio di archiviazione sarà fornito per 18 mesi da Sony e da Exprivia, azienda italiana con base a Molfetta, che conserveranno i dati dai satelliti in orbita nell’ambito del programma Copernicus Sentinels, realizzato dall’Unione Europea e dall’ESA (European Space Agency).

Con il rivoluzionario sistema di archiviazione dei dati, l’Europa utilizzerà per la prima volta i supporti ottici ODA GEN3 grazie ai quali sarà possibile immagazzinare un’immensa quantità di informazioni sulla salute della Terra. I dati saranno conservati in dispositivi più performanti e duraturi rispetto ai supporti magnetici tradizioni, e una volta processati saranno disponibili gratuitamente per cittadini, enti pubblici e privati tra cui Istituti di ricerca, autorità militari o governative.

La tecnologia Long Term Data Archive Service (Lta), sviluppata per la prima volta da un’azienda italiana, è in grado di monitorare l’ambiente terrestre e marino, fornendo informazioni su inquinamento, cambiamenti climatici ed ecosistemi, oltre a mappature a sostegno umanitario in situazioni di crisi.

“I dati grezzi acquisiti dai satelliti Copernicus sono la base di tutte le informazioni provenienti dal nostro pianeta e costituiscono un patrimonio di fondamentale importanza” ha sottolineato Roberto Medri, Head of Digital Factory, Defence & Aerospace di Exprivia. Il manager ha spiegato che “la soluzione ideata da Exprivia, unita alla tecnologia Oda di Sony, garantisce affidabilità e sicurezza, contribuendo alla conoscenza dei fenomeni ambientali, terrestri, meteorologici e atmosferici del nostro pianeta per i prossimi decenni. Un nuovo approccio che metterà a disposizione gratuitamente delle future generazioni informazioni utili alla salvaguardia della Terra”.

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Jessica Scano