Ero lì anch’io

 Ero lì anch’io

Veniamo da giorni intensi in cui si è parlato diffusamente di violenza sulle donne, come riconoscerla, denunciarla e fermarla; ma la violenza non è solo quella vissuta su se stessi: molti sono i casi di bambini che nei primi anni di vita vivono situazioni di violenza assistita quando un famigliare, spesso il padre, usa violenza su un altro famigliare, spesso la madre.

Dall’esigenza di offrire un posto sicuro di crescita ed elaborazione, nasce il progetto “Ero lì anch’io” di Casa Benefica. Casa Benefica fu fondata nel 1889 a Torino dal Pretore Urbano Luigi Martini con lo scopo di creare una Casa di ricovero laica in favore dei “giovani derelitti”, parallela al percorso confessionale dell’Oratorio di don Bosco. Negli anni Casa Benefica ha portato avanti numerosi progetti di supporto alla famiglia e alle situazioni di disagio, fino all’accoglienza, oggi, di bambini e madri che vogliono allontanarsi da un contesto violento.

Verbale, fisica, psicologica, sessuale: la violenza ha molte facce, e si riversa sui figli che subiscono un trauma indiretto, sviluppando disturbi dell’attenzione, agitazione, sensi di colpa, rabbia, fino a veri e propri disturbi da stress post-traumatico.

“Ero lì anch’io” consiste dunque in un progetto residenziale che dà occasione di sviluppo e crescita ai minori. Gli educatori sono sempre a disposizione durante tutto il percorso di presa in carico e portano avanti percorsi di rieducazione anche alle madri accolte. Dopo questa prima fase più intensa, il progetto continua in autonomia in un’abitazione civile, in cui l’educatore è presente poche ore a settimana.

L’innovazione sta nell’unire in un unico percorso l’attività educativa e l’attività terapeutica attraverso la tecnica dell’EMDR. Si parla quindi di un protocollo medico composto da una parte di osservazione e somministrazione di test, seguita da una parte di lavoro terapeutico. L’EMDR è la metodologia d’elezione per questi ambiti: è descritta come la rielaborazione del ricordo traumatico attraverso i movimenti oculari. Dopo una o più sedute di EMDR, i ricordi disturbanti legati al trauma perdono la loro carica emotiva negativa: i pensieri negativi si attutiscono, le sensazioni e le emozioni si riducono di intensità e il relativo trauma diventa parte del passato e dunque un ricordo non più disturbante.

Davanti a uno stress troppo forte o alle poche risorse cognitive che il bambino ha in età infantile, il cervello non può elaborare correttamente un ricordo traumatico, che si riattiva continuamente in modo incontrollato. Il percorso terapeutico proposto offre la possibilità di risparmiare tempo di vita ai bambini e garantisce tempi di recupero veloci.

Il progetto “Ero lì anch’io” è stato presentato ieri a Camera, Centro Italiano per la Fotografia con la presenza di Sergio Sortino, presidente di Casa Benefica, che ha introdotto; Niccoletta Rossi di Montelera, consigliera di Casa Benefica, che insieme al magistrato Giuliano Turone ha raccontato la difficile vicenda del padre Luigi, sequestrato nel 1973 e segregato in un bunker per quattro mesi; Rossana di Brita, Direttrice di Casa Benefica, che ha spiegato più nel dettaglio il funzionamento del progetto; e Marina Balbo, Vicepresidente EMDR Italia, che ha illustrato la metodologia terapeutica, e ha annunciato che l’Associazione sosterrà economicamente “Ero lì anch’io” offrendo supervisione gratuita dei terapeuti, e sostegno nel settore scientifico del progetto.

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Sara Levrini