È morto Silvio Berlusconi
Il Senatore della Repubblica, 86 anni, è morto questa mattina alle 9:30 all’ospedale San Raffaele di Milano, dove era ricoverato da venerdì a causa della leucemia di cui era affetto da tempo.
Imprenditore e quattro volte presidente del Consiglio, fondatore e capo del partito Forza Italia, nominato Cavaliere del Lavoro, Berlusconi ha segnato un’epoca politica, tanto da coniare il termine “berlusconismo”. 30 anni di politica da quando “discese in campo” nel novembre del 1993, che hanno rivoluzionato la comunicazione politica e le modalità di esercitare il potere. Per tutti, indubbiamente, un esempio, da cui trarre ispirazione o da cui prendere le distanze.
La sua influenza ha toccato la televisione, i costumi della società, le regole dell’informazione e dell’intrattenimento, ma anche mondi diversi quali il calcio e l’editoria. L’ingente patrimonio che aveva alle spalle, l’ha fatto classificare al 190° posto nella classifica di Forbes degli uomini più ricchi del mondo (2018) e undici anni prima come 12° uomo più potente del mondo.
Tutta la sua attività politica fu caratterizzata dalla promessa della cosiddetta “rivoluzione liberale”, dalla demonizzazione della sinistra e dai solidi rapporti personali stretti con alcuni dei principali e più discussi leader internazionali. Più volte indagato e anche condannato in tribunale, protagonista di scandali sessuali e gravi incidenti diplomatici, all’estero divenne presto l’immagine dell’inefficienza e della corruzione italiana.
Ha avuto due mogli e due compagne. Lascia cinque figli e sedici nipoti. La sua eredità politica vivrà ancora per molto nel nostro Paese. Chi raccoglierà il suo lascito dovrà certamente fare i conti con luci e ombre che si porta dietro.