Che genere di strade vogliamo per Torino?

Come recita un antico detto zen “Colui che è riuscito a spostare la montagna ha iniziato spostando piccoli sassi”. E di sassi, di materiale duro, di asfalto e catrame sono composte le strade di tutte le città del mondo. Ma le strade non sono solo componenti fisiche. Infatti portano con sé un nome che affonda profondamente nelle radici culturali di un paese. In merito a ciò, i consiglieri pentastellati vogliono introdurre la regola che per ogni strada intitolata a un uomo ne devono essere previste due intitolate a donne. Questo per cercare di colmare il divario che esiste anche nelle denominazione formale delle vie. Un ulteriore spunto di riflessione per fare il punto sulla disparità di genere.

“Abbiamo un gap enorme e anche con questa proposta ci vorrebbero mille anni per colmarlo, però crediamo sia necessario dare un segnale” la dichiarazione a riguardo della presidente della Commissione Pari Opportunità del Comune di Torino, Cinzia Carlevaris. Da un’analisi veloce emerge che sul territorio torinese su 2200 sono settanta le vie dedicate alle figure femminili e un terzo di queste sono a sfondo religioso. È proprio il caso di dirlo: siamo donne, non sante. Che genere di strade vogliamo per la nostra città?