Che cos’è stata Biennale Democrazia 2023
Si è conclusa ieri l’ottava edizione di Biennale Democrazia, che ancora una volta ha animato i teatri e le sale più belle di Torino per confrontarsi a partire dal tema della democrazia.
Come ogni anno, scolaresche e anziani, torinesi e stranieri, studenti e lavoratori si sono radunati accomunati dallo stesso sentire: mettere in pausa la routine quotidiana e soffermarsi a conoscere a che punto siamo quando si parla di democrazia. Temi alti declinati, in realtà, nella vita di tutti i giorni, che intercettano gli interessi, le preoccupazioni e le ansie per il futuro di ogni persona che abbia a cuore il benessere dell’umanità.
La redazione di TOradionews, per il secondo anno, ha seguito alcuni incontri del ricco programma proposto.
Si è parlato di come nasce una dittatura, con Francesca Mannocchi ed Ece Temelkuran, premiata romanziera turca oggi in esilio per le sue posizioni politiche. Siamo abituati a vivere in un paese democratico e si fa fatica a immaginare realmente una condizione politica diversa, di regime; eppure gli esempi e le minacce alla democrazia sono alle porte, se solo si fosse in grado di coglierne i segnali dai paesi quasi confinanti.
Spazio anche alle nuove forme di giornalismo (che tanto nuove non sono): i podcast sono forse il fenomeno giornalistico più interessante degli ultimi anni. In Italia li ascoltano oltre 15 milioni di persone – tra cui molti under 35 –, e sono un’occasione per informarsi attraverso media non tradizionali. Ne hanno parlato Annalisa Camilli il cui podcast Limoni (sul G8 di Genova) è ormai un classico senza tempo, e Francesco Costa, speaker di uno dei podcast di informazione più seguiti, Morning. L’offerta è varia e i podcast stanno diventando sempre più parte integrante della routine quotidiana di chi li ascolta.
Per chi fa giornalismo la lingua utilizzata è uno strumento indispensabile e potente. Vera Gheno, sociolinguista e Walter Siti, critico letterario e scrittore, si sono confrontati in un vivace botta e risposta sul tema dell’inclusione del linguaggio. Le persone chiedono sempre più spesso parole rispettose delle diverse condizioni personali in un panorama linguistico complesso, in cui denotazione e connotazione lessicale assumono sfumature di significato a seconda dell’uso che se ne fa.
Infine, democrazia e guerra sono stati due temi spesso collegati sui diversi palchi della Biennale. Così è stato presentato lo studio sui di diari di guerra di ragazzi e studenti ucraini, che attraverso la scrittura e il disegno (i cosiddetti ‘egodocumenti’) provano a rielaborare e dar voce alla tragica condizione che stanno vivendo.
Queste sono solo alcune delle conferenze tenutesi nei giorni passati. Per tener vivo l’interesse verso questi temi, sul sito di Biennale Democrazia sono conservate tutte le registrazioni audiovisive degli incontri, accessibili a tutti.