Brachetti all’Opera!

Con una presentazione stampa a sorpresa, ricca di aneddoti e risate, Arturo Brachetti ha annunciato la sua partecipazione straordinaria ne La figlia del reggimento, opera comica di Donizetti in scena dal 13 al 23 maggio al Teatro Regio.
L’incontro di oggi, tra il serio e il faceto, ha illustrato alcuni momenti chiave della storia del Teatro Regio: dal progetto di Filippo Juvarra completato poi da Benedetto Alfieri, all’inaugurazione del 1740, fino al disastroso incendio del 1936 che portò alla costruzione del nuovo Teatro Regio secondo il visionario progetto di Carlo Mollino.
Le note storiche hanno fatto da cornice ai racconti dell’icona del trasformismo internazionale: Brachetti interpreterà il ruolo della Duchessa di Krackentorp, personaggio cameo dell’opera, a cui è affidata una parte recitata e cantata. L’ambientazione è quella del dopoguerra, e la canzone individuata (lasciata appositamente a libera scelta dal libretto) è proprio di quegli anni. “Il mio ruolo è piccolino ma spero sia un buon cameo. Il mio vocal coach (perché ho fatto le cose seriamente) mi ha detto che sono un Do maggiore; cosa che a voi non interessa per niente ma a me fa abbastanza paura perché cantare al Teatro Regio è sempre un’esperienza” racconta Brachetti.
Tuttavia un’esperienza che si ripete, perché Brachetti non è nuovo a questo palco! Da adolescente aveva fatto la comparsa nel ruolo di torero nella Carmen: “Ero già affascinato dal mondo dello spettacolo ma l’esperienza in scena, in mezzo alla musica, agli artisti, la grande macchina scenica, ha dato un contributo fondamentale a quella che è diventata poi la mia strada artistica”. E così, infatti, tra uno spettacolo di trasformismo e l’altro, Brachetti continua a non disdegnare l’opera, cimentandosi la scorsa estate nel Barbiere di Siviglia a Salisburgo, interpretando una parodia dell’Aida e collezionando simpatici aneddoti del dietro le quinte di opere del passato e dei giorni nostri, ottimi da raccontare per dare ancora più colore al mondo operistico.
Il Sovrintendente del Teatro Mathieu Jouvin si dice contento di questa collaborazione, anche in un’ottica di contaminazione dei generi come accadeva agli albori dell’opera comica “Sono molto curioso di vedere quali sfumature saprà regalare al personaggio e quante sorprese avrà in serbo per noi. Uno dei nostri obiettivi è dare al pubblico uno spirito diverso per vivere l’opera, attrarre giovani e nuovo pubblico”.